Green Pass Italia: come funziona il pass che permetterà di tornare a viaggiare nel nostro paese, senza limite tra zone di diverso colore.
Nell’estate 2021 il turismo potrà riprendere forza. Si potrà tornare a viaggiare liberamente in Italia e tra le regioni, grazie al Green Pass Covid dell’Unione europea. Il lasciapassare, sorta di passaporto vaccinale, è in arrivo a giugno. Nell’attesa, dovrebbe diventare però già disponibile entro la seconda metà di maggio in Italia un Green Pass ‘nazionale’, come ha confermato il premier Mario Draghi alla conferenza stampa dopo la riunione ministeriale del G20 Turismo il 4 maggio. Ecco come funzionerà questo nuovo documento che garantirà la mobilità tra le regioni.
Green Pass Italia: come funziona
L’ultimo decreto governativo, in vigore dal 26 aprile, consente gli spostamenti tra regioni in zona bianca e gialla, mentre le persone munite di certificazione verde (vaccino, tampone negativo, anticorpi da guarigione) possono già spostarsi anche tra regioni in zona arancione e rossa. Di fatto, anticipa già quello che è il meccanismo del pass vaccinale Covid.
Grazie a questo documento, che deve ancora essere definito in base alle indicazioni del ministero della Salute, potremo spostarci da una regione all’altra a prescindere dal colore delle zone. Per poter ottenere il pass dovremo dimostrare di aver completato il ciclo di vaccinazione grazie al certificato verde. Il pass sarà disponibile anche per chi è guarito dalla malattia (con durata bimestrale) e per chi sarà risultato negativo a un test. Potrà essere rilasciato anche dal medico di famiglia.
Green Pass Italia ed Europa: le differenze
Per quanto riguarda il passaporto vaccinale europeo, dovremo attendere giugno per poterne usufruire. Un primo test sarà effettuato attorno al 10 maggio in un primo gruppo di paesi, tra cui anche l’Italia, mentre un secondo gruppo, che non ha deciso di partecipare ai test, potrebbe riceverlo direttamente in un secondo momento.
Il Green Pass, attraverso un’app con codice Qr o in formato cartaceo, certificherà l’avvenuta vaccinazione, il numero di dosi ricevute, l’eventuale guarigione nei precedenti sei mesi (con test per garantire la presenza di anticorpi) o tampone negativo. I requisiti per l’ingresso nel proprio territorio rimarranno però di competenza di ogni Stato membro. L’Europa non potrà imporre, ma solo raccomandare un eventuale allentamento o inasprimento delle misure restrittive.